Musica e Arte a Cento

Arte e Musica a Cento 2023-2024

concerti a ingresso libero

Sabato 25 novembre 2023 – dalle 15 alle 18
Musica nei Luoghi guerciniani
Nel giorno della riapertura della Pinacoteca Civica il Guercino di Cento, i visitatori avranno l’occasione di conoscere alcuni luoghi legati alla vita e alle opere del Guercino. È prevista una breve visita guidata impreziosita da un momento musicale, tenuto da artisti centesi, in ognuna delle tappe. Visita e momento musicale dureranno complessivamente 20 minuti e saranno ripetuti diverse volte nell’arco del pomeriggio.

I luoghi:
Chiesa del SS. Nome di Dio
Via Benedetto Gennari 20 – Cento (FE)
Trio Leone Sarti
Cristina Alberti – violino
Alessio Alberghini – flauto
Marina Scaramagli – violoncello

 

Casa Gennari, androne
Corso Guercino, 10 – Cento (FE)
Stefano Melloni – clarinetto e saxofono
Denis Biancucci – pianoforte

 

Chiesa Collegiata di San Biagio
Via Ugo Bassi 47, Cento (FE)
Gruppo vocale Gemma
direttore Giovanni Pirani

 

Palazzo Provenzali, androne
Via Provenzali – Cento (FE)
Michele Santi – tromba barocca/cornetta a pistoni
Marco Arlotti – armonium

 

Chiesa di San Pietro
Via Cesare Cremonino 23 – Cento (FE)
Orfeo quartet – allievi della scuola di musica Fra le quinte

 

Rocca di Cento
Piazzale Rocca – Cento (FE)
Guercino Band – Allievi della scuola di musica della Banda GIuseppe Verdi di Cento

La Civica Pinacoteca il Guercino sarà inaugurata il 25 novembre 2023 e sarà visitabile, in via eccezionale, a ingresso libero per tutta la giornata e nel giorno successivo, 26 novembre 2023.
Civica Pinacoteca il Guercino
via Giacomo Matteotti 16, Cento (FE)

 

Sabato 25 novembre 2023 – ore 18.30
Chiesa di San Lorenzo
Piazza Cardinal Lambertini – Cento (FE)
Un air d’Italie
Il mandolino a Parigi nel XVIII secolo
Musiche di G. B. Gervasio, Francesco Mancini et F. B. Conti

Ensemble Pizzicar Galante
Anna Schivazappa – mandolini barocchi
Ronald Martin Alonso – viola da gamba
Francesco Tomasi – tiorba
Anna Fontana – clavicembalo

Strumento di origine napoletana, esotico ed evocativo di atmosfere mediterranee, il mandolino fu molto di moda in tutta Europa fino alla fine del Settecento, come testimoniano numerose fonti iconografiche e musicali. Lo strumento era già conosciuto in Francia nella prima metà del secolo: Antoine Forqueray, ad esempio, si diverte ad imitarlo in uno dei suoi Pièces de viole, intitolato La mandoline.
Tuttavia, è soprattutto a partire dagli anni 1760-70 che il mandolino napoletano conosce un vero successo: in particolare, un certo numero di virtuosi napoletani, come Giovanni Battista Gervasio e Gabriele Leone, contribuiscono alla sua diffusione grazie ad una serie di tournées europee, che li portano ad esibirsi anche al Concert Spirituel, una serie di concerti pubblici organizzati presso il Palazzo delle Tuileries di Parigi. Le cronache dell’epoca tessono gli elogi dei maestri napoletani, non nascondendo una certa meraviglia nei confronti delle inaspettate possibilità dello strumento: « On entendit avec autant de surprise que de plaisir dans ce concert M. Léone, Professeur de Mandoline, exécuter différents morceaux sur cet instrument. On ne peut porter la netteté́ et la précision plus loin ».
« C’est là où vraiment il a paru étonnant. Cet instrument, qu’on regardait comme peu fait pour un grand concert, a paru sous ses doigts d’un mœlleux et d’un fini dont on ne l’aurait jamais cru susceptible. »
Il mandolino diviene poi alla moda presso la borghesia e l’aristocrazia del tempo, come testimonia la presenza a Parigi e a Lione di molti maestri di mandolino italiani, nonché la pubblicazione di almeno cinque metodi per mandolino in diverse edizioni in appena cinque anni, dal 1767 al 1772.
Uno di questi metodi, quello di Pierre Denis, offre in particolare alcune regole essenziali per accompagnarsi al mandolino cantando semplici arie della Comédie Italienne, per il piacere dei dilettanti.
Le arie d’opera preferite possono così essere interpretate nei saloni, al clavicembalo o con vari strumenti (tra cui il mandolino). Mai registrata prima, la raccolta anonima di sonate inclusa in questo programma è composta da trascrizioni di arie d’opera di compositori italiani come il napoletano Francesco Mancini (Hydaspes), oltre a Francesco Bartolomeo Conti (Clotilda), Alessandro Scarlatti e Nicola Francesco Haym (Pyrrhus and Demetrius), pubblicate in Francia negli anni ‘40 del Settecento e destinate a uno strumento soprano non specificato, accompagnato dal basso continuo.
A partire dalla seconda metà del secolo, il mandolino inizia a diventare, nell’immaginario collettivo, lo strumento da serenata per eccellenza, reso celebre da autori come Mozart (Don Giovanni), Paisiello (Il barbiere di Siviglia), ma anche Grétry, che lo usa nell’affascinante serenata “Tandis que tout sommeille” dell’opera L’amant jaloux (prima esecuzione alla Reggia di Versailles il 20 novembre 1778).
Al volgere della fine del secolo, la produzione musicale per lo strumento si intensifica, e il repertorio si arricchisce di opere solistiche, di trascrizioni, di sonate e concerti con orchestra. Spesso caratterizzate da una scrittura virtuosa, queste opere testimoniano la vera e propria “età d’oro” vissuta dal mandolino a fine Settecento prima di “esalare” i suoi ultimi accordi al tempo della Rivoluzione.

 

Sabato 2 dicembre 2023 – ore 17
Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco
Via Cesare Cremonino – Cento (FE)
Angelicae Voces

Alberto Allegrezza – tenore
Michele Vannelli – organista

Musiche di A. Stradella, M. Cazzati, B. Pasquini, D. Cossoni, G.P. Colonna, G. A Perti

in collaborazione con l’Associazione Organi antichi

Assieme alle scuole romana, napoletana e veneziana, la scuola bolognese rappresenta l’apice della produzione artistico musicale del periodo barocco: il Barocco Bolognese o Barocco Pandano. Il grande fermento culturale di quel secolo si espresse quindi anche attraverso la musica, prevalentemente sacra, di grandi compositori legati alla Cappella musicale di San Petronio in Bologna quali Cazzati, Pasquini, Perti, ecc…
La Basilica bolognese di S. Petronio vanta una storia musicale di primissimo piano, la cui eredità risuona tuttora nei due inestimabili organi di Lorenzo Da Prato (1475) e Baldassarre Malamini (1596) che vi sono conservati, risplende nelle migliaia di partiture custodite nel suo archivio, si perpetua nella Cappella che vi ha sede dal 1436. Il programma del concerto rende omaggio a questa illustre tradizione attraverso musiche vocali strumentali di tre maestri di cappella (Cazzati, Colonna e Perti) e di due organisti (Cossoni e Monari) attivi in S. Petronio nel periodo del suo massimo splendore musicale, fra la metà del Seicento e la metà del Settecento.

 

Sabato 13 gennaio 2024 – ore 17
Chiesa di Santa Maria Maddalena
via Giacomo Matteotti 21 – Cento (FE)
IndifferenteMente classica
Perdifiato Wind Trio
Yuri Ciccarese – flauto
Stefano Bertozzi – clarinetto
Lorenzo Fantini – fagotto

Musiche di W.A. Mozart, G. Donizetti, B. Bartok, E. Granados, I.Albeniz, M. De Falla, S. Joplin, De Abreu

IndifferenteMente classica….un respiro che diventa musica!
Le note di un repertorio leggero e divertente, che attinge dal classicismo di Mozart per approdare poi alla musica di estrazione popolare, si ricompongono e rivivono nelle trascrizioni dedicate a questo ensemble, trascinando l’ascoltatore in un’imprevedibile zona di confine tra attese, ritmi brillanti, dilatazioni e passione.
In questo ricco universo musicale l’aria diventa così un’autentica voce dell’anima, capace di dilagare ed espandersi in orizzonti di respiro universale e di straordinaria modernità espressiva.

 

Giovedì 8 febbraio 2024 – ore 21
Basilica Collegiata di San Biagio
via Ugo Bassi 47, Cento (FE)
Concerto a ricordo del giorno del Battesimo del Guercino, avvenuto l’8 febbraio 1591.
Per l’occasione sarà esposto il Libro dei Battesimi dell’Archivio Parrocchiale di San Biagio, con l’atto originale del battesimo del Guercino.
Introduce l’argomento Tiziana Contri.

A doi tenori
Raffaele Giordani e Roberto Rilievi – tenori
Gabriele Palomba – tiorba
Luigi Accardo – clavicembalo

Musiche di C. Monteverdi (VII, VIII e IX libro dei madrigali), G. Frescobaldi, G. Rovetta, G. G. Kapsberger

E’ tra le scenografie dell’Orfeo rappresentato al Teatro Ponchielli nel 2021 che nasce questo concerto, a partire da un’idea dei tenori Raffaele Giordani e Roberto Rilievi.
Cantando le imprese e gli struggimenti degli amanti arcadici, i due pastori amici di Orfeo ci accompagnano tra le selve monteverdiane, camminando in perfetto equilibrio tra passaggi virtuosi e recitar cantando, ed affrontando le più belle pagine madrigalistiche scritte per due voci, tutte rigorosamente… in chiave di tenore!

 

Sabato 17 febbraio 2024 – ore 17
Chiesa del Santissimo Nome di Dio
Via Benedetto Gennari 20 – Cento (FE)
Seikilos – un sogno mediterraneo
PaolA Matarrese – voce soprano
Ivana Zecca – clarinetto
Irina Balta – viola
Livia Rotondi – violoncello

Idea originale Ivana Zecca
Elaborazioni musicali Jorge A. Bosso

Finché vivi, mostrati al mondo,
non affliggerti per niente:
la vita dura poco.
Il tempo esige infine il suo tributo.
(Epitaffio di Seikilos)

Verso la fine dell’ottocento fu ritrovata una stele, dove è stato scolpito il brano musicale completo più antico a noi pervenuto. L’epitaffio di Seikilos. L’antica Grecia ci accoglie e concede simboli colmi di luminosa esuberanza, che navigano le acque del mare Egeo e si proiettano lungo l’intero Mediterraneo. Culla millenaria e custode di memorie condivise.
Seikilos – un sogno mediterraneo, tesse il groviglio, intreccio, trama e ordito delle innumerevoli culture e popoli dell’antico Mare nostrum. Melodie partenopee, antiguas canciones della Spagna, canti israeliani, la danza dell’Egeo e lontane voci delle nostre isole s’intrecciano e nascono allegorie odierne tra le arcaiche reminiscenze di un passato ancora vivo e ingordo nel nostro presente. Un mare fatto di suoni, parole e intenzioni, anfitrione di memoria. Memoria divenuta orizzonte, esercizio d’identità, nel preciso istante in cui decidiamo di abbracciare il futuro che sfiora le nostre spalle.

 

Sabato 16 marzo 2024 – ore 18.30
Chiesa di San Sebastiano – Renazzo
Via di Renazzo, 62, Renazzo FE
GuerzonCellos – The BaRock side of the cello
Tiziano Guerzoni
violoncello
Enrico Guerzoni
violoncello

Musiche di J. S. Bach, A. Vivaldi, Led Zeppelin, Queen, Europe, Guerzoncellos

Il duo è unico al mondo, in quanto a formazione e repertorio.
I generi musicali eseguiti da GuerzonCellos sono vasti e spaziano dal barocco al jazz e al rock, impreziositi inoltre, dalle proprie composizioni.
L’energia eccezionale incontra il virtuosismo rendendo i loro concerti un’esperienza unica.

Il duo bolognese è composto da Tiziano ed Enrico Guerzoni, figlio e padre, che non solo suonano il violoncello in un modo raramente sentito prima, ma celebrano il loro strumento come uno strumento di espressione musicale incredibilmente eclettico.
Interpretazioni furiose di classici barocchi e ri-arrangiamenti creativi di brani jazz e rock trasformano i loro concerti in una performance altamente sofisticata. L’apice delle loro capacità tecniche e creative si trova nelle loro stesse composizioni quando Tiziano ed Enrico mescolano influenze musicali dal 18 ° secolo, elementi psichedelici, jazz, improvvisazioni e folk tradizionali.
I GuerzonCellos si sono esibiti in Italia, Francia , Austria e Cina ed hanno pubblicato due CD, il primo “GuerzonCellos” uscito nel 2015 ed il secondo “iClown” nel 2021, per Da Vinci Publishing (Osaka Jp.).

 

Sabato 13 aprile 2024 – ore 16.30
Santuario della Beata Vergine della Rocca
Piazzale Rocca, 2 – Cento (FE)
Il Geppetto del Jazz
Nicola Malagugini – contrabbasso
Mirea Zuccaro – pianoforte

Musiche di A. Scontrino, A. Desenclos, F. Proto, M. Musumeci

Il programma prevede tre brani che fanno incontrare la tradizione musicale europea con il jazz. A fare da cornice un brano di Scontrino, di cui mi occupo da diversi anni e un brano di Musumeci, compositore catanese che ha composto questo brano ispirato alle architetture barocche della sua città.
Parte del concerto verrà eseguito su un contrabbasso di Vittorio Bertelli, liutaio centese.

 

Sabato 11 maggio – ore 17
Oratorio della Crocetta
Via Penzale, 39, Crocetta FE
Solitudini di sacri e pietosi affetti
Meditazione privata e musica sacra tra Rinascimento e Barocco

Marcello Mazzetti – voce e liuto
Livio Ticli – voce e clavicembalo

Musiche di G: Dufay, J. Ockeghem, J. Desprez, B: Tromboncino, O. Lasso, G.P. Palestrina, A. Mortaro, J. H. Kapsberger, C: Monteverdi, G: B: Riccio, F: Caccini.

Le Sacre Scritture hanno da sempre ispirato modalità espressive che unissero, secondo un preciso canone artistico sviluppato nei secoli, la Parola al Suono. La liturgia e i suoi testi sono divenuti, così, il principale propulsore delle forme e dei generi musicali più variegati e significativi che, attraverso la sensibilità del Musicus et Cantor, potessero descrivere il mirabile intreccio fra l’umano e il divino, dandogli “voce” non solo nelle grandi cattedrali, ma anche nella quieta ed intima atmosfera dei sacelli e degli spazi domestici. Dalla ricerca liturgica e musicologica scaturisce, dunque, un excursus musicale che mostri il repertorio sacro e devozionale in latino e in volgare affiancando alle ruvidezze quattrocentesche i ricchi intrecci polifonici rinascimentali, gli eleganti artifici e gli sfarzosi virtuosismi del primo barocco italiano. Tale suggestivo itinerario condurrà il pubblico all’interno della dimensione privata – segreta e più contemplativa – in cui spesso la voce si lascia andare a melismi ampi che, più delle parole, colgono e metafisicamente incarnano la peregrinatio interiore e la meditazione personale suggerita dal testo sacro.